Istituto Cristo Re Salerno
Incontro con il fumettista salernitano Bruno Brindisi
Il nostro “amico di matita” Bruno Brindisi
Evento straordinario alla scuola Cristo Re di Salerno dove il fumettista salernitano, tra le “matite” più dotate dello scenario nazionale, Bruno Brindisi ha incontrato e disegnato con gli alunni delle classi III, IV e V della scuola primaria. Bruno, tra l’altro eccellente tastierista, ha subito accettato di buon grado all’invito della scuola frequentata dalla figlia.
Bruno Brindisi, simpatico e giovanile cinquantenne salernitano, non ha bisogno certo di presentazioni; una mano incantata che guida matite e pennarelli con una naturalezza disarmante, dotato di pazienza certosina, anche rispetto alle incalzanti domande degli alunni, e la capacità straordinaria di realizzare dal nulla nuovi miti o rispolverare e rinnovare vecchie leggende: Dylan Dog, a cui è legato indissolubilmente il suo tratto e del quale è di sicuro uno dei disegnatori di punta.; e poi ancora Tex Willer, l’amico degli indiani Navajo, che ha fatto la storia del west, a fumetti, italiana e che Brindisi ha contribuito a conservare nel suo stato di grazia; così come Martin Mystère, Nick Raider, Brad Barron, ma anche Diabolik nel celebrativo “Diabolik #11 – Il segreto di Diabolik”.
Alle varie domande della interessata e appassionata platea di giovanissimi, il fumettista salernitano ha risposto con franchezza e simpatia: “Non ho frequentato alcuna scuola specifica per disegnatori, avevo passione di lettore e collezionista di albi e fumetti, e mi è sempre piaciuto disegnare. Ero un appassionato lettore de IL GIORNALINO”. Alla domanda del dirigente Manrico Gesummaria “Ma quando nasci disegnatore?” la risposta spiazzante “Quando nasco! Nel senso che mi ricordo di aver sempre disegnato, con la passione per i fumetti. Forse i più belli risalgono proprio ai tempi delle scuola elementari. E poi al Liceo Scientifico Severi, dove i miei compagni conservano ancora qualche inedito. Poi, su suggerimento di Roberto De Angelis, mio amico dai tempi della rivista salernitana Trumoon, cominciai a guadagnare qualcosa grazie a quello che era fino ad allora solo un hobby. Dal 1990 collaboro con Sergio Bonelli Editore, con qualche rara digressione per altri editori .”.
Alla domanda “quali sono i tuoi attrezzi del mestiere? ” risponde “Come carta uso Fabriano LR 30x40. Inchiostro con i pennarelli, ma spesso adatto il mezzo a me e non il contrario. Normalmente limo o taglio la punta. A volte un pennarello ha una buona punta ma non un buon inchiostro, allora prendo la punta di uno e la adatto ad un altro pennarello, oppure lo carico a china. Sono uno che sperimenta, posso dire di aver provato ad usare praticamente tutti gli strumenti che sono sul mercato, quasi mai lasciandoli inalterati. Alla fine l’idea di linea è quella che ho in mente, non quella che scaturisce da una penna. Oggi userò questi acquistati semplicemente alla Ikea”.
E poi…” lo sceneggiatore ti richiama o corregge sulle tavole che prepari?” la risposta è “Un lavoro artistico è pur sempre un lavoro, dove c’è chi commissiona, verifica e a volte suggerisce qualche modifica. Ma il più delle volte ho libertà di interpretazione”. Il personaggio preferito? “Sono molto legato a Dylan Dog, che con le sue storie particolari. Con Dylan ogni storia ha una propria atmosfera e si può provare a sperimentare, a trovare soluzioni diverse .Mentre con Tex c’è il rischio della ripetitività.”
Sui tempi di lavoro “Il tempo di una tavola presuppone un primo abbozzo, lo faccio su carta leggera a grandezza naturale, A3, faccio degli schizzi con matita blu che poi “aggiusto” con pennarello sul retro, non disegno quasi mai direttamente su tavola. Poi ripasso con la micromina F su cartoncino e infine faccio il lavoro d’inchiostratura. Metto i neri in digitale. È un lavoro che richiede tempo…Ho tavole pronte da pubblicare già pronte da un paio d’anni”.
VIDEO:
Disegniamo Tex a figura intera (Bruno Brindisi)
Disegniamo il volto di Dylan Dog (Bruno Brindisi)